lunedì 7 giugno 2010

Il 6° Alpini in Ortigara




Il prossimo 11 giugno il btg. alpini "Bassano" del 6° rgt. alpini svolgerà un'attività di addestramento al movimento in montagna al monte Ortigara. In tale occasione, stante la ricorrenza della festa di Corpo per la medaglia d'Argento al Valor Militare meritata dal 6° Alpini per le vicende belliche colà accadute, alla presenza della Bandiera di guerra del reggimento, si terrà una commemorazione in onore dei Caduti in quella battaglia, allo scopo di "non dimenticare", spiegando ai giovani alpini ed alle scolaresche presenti le gesta dei veci che combatterono lassù.
Saranno presenti i gruppi ANA competenti per territorio, con soci esperti di quelle vicende belliche, e quelli vicini al reggimento pusterese.
L’attività si svolgerà secondo il seguente programma di massima:
  • ORE 7,30: ALZABANDIERA ALLA MADONNINA DEL LOZZE (VESSILLO DONATO DAL 6°ALPINI), INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO MONTE LOZZE;
  • 0RE 8: MARCIA LUNGO LE LINEE DI GUERRA RESTAURATE, PASSO AGNELLA, Q. 2101, Q.2105 COLONNA MOZZA, ACCOMPAGNATI DA ESPERTI DELLE VICENDE BELLICHE;
  • ORE 10: ONORI AI GAGALIARDETTI, ALLA BANDIERA DI GUERRA, ALLA MASSIMA AUTORITA’. S. MESSA PER I CADUTI CELEBRATA DAL CAPPELLANO MILITARE DEL 5° ALPINI;
  • ORE 10,30: ALLOCUZIONE C.TE RGT, COL. ALESSANDRO PINELLI, E DEPOSIZIONE CORONA. ONORI ALLA MASSIMA AUTORITA’, ALLA BANDIERA DI GUERRA, AI GAGLIARDETTI;
  • ORE 10,45: PRESENTAZIONE LIBRO STORICO A CURA ANA MAROSTICA;
  • ORE 11: PARTENZA PER RIF. CECCHIN.

mercoledì 19 maggio 2010

Un grazie di cuore. Famiglia Milani



Gentilissima fanfara Cadore,
è con molto piacere che Le inviamo la foto scattata assieme a voi in occasione della 83 Adunata Nazionale a Bergamo.
La famiglia Milani è molto legata alla Cadore perchè tre generazioni hanno avuto l'onore di essere appartenuti alla gloriosa Brigata Cadore.
Un grazie di cuore per la disponibilità sperando di incontrarVi il prossimo anno a Torino.
Cordiali saluti Famiglia Milani
maria  

martedì 18 maggio 2010

Ritorna la mininaja per 250 giovani


Torna la mininaja, e questa volta il numero è addirittura quasi raddoppiato: saranno 250 i giovani che la frequenteranno nelle   ultime due settimane di luglio:  130 a San Candido e   120 ad Aosta.  Lo ha comunicato lo Stato Maggiore dell’Esercito alla nostra presidenza nazionale.
Mesi addietro, il progetto della ripetizione di questo interessante esperimento era stata accantonata dal Consiglio dei ministri per mancanza di fondi, ora è stata trovata la debita copertura finanziaria. La Sede nazionale ha provveduto a informare le Sezioni che a loro volta dovranno coinvolgere i gruppi per il reclutamento.

Questa volta il reclutamento comporta un impegno maggiore del precedente, visto il numero richiesto. Ma è un impegno compensato dal successo che questo esperimento di “Pianeta Difesa” ha avuto e dall’entusiasmo e la serietà con i quali i giovani si sono avvicinati al mondo degli alpini. I candidati dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, essere in possesso almeno di diploma di scuola inferiore.

Gli interessati devono segnalare la loro disponibilità attraverso le Sezioni o direttamente alla Sede Nazionale compilando il “Modulo di partecipazione ANA” e inviarlo entro martedì 15 giugno 2010 alla segreteria dell’ANA tramite e-mail (segreteria@ana.it).

Attentato in Afghanistan, uccisi due alpini della Taurinense




Ancora un tributo di sangue italiano in terra afghana.



Due alpini del 32° reggimento Genio guastatori di Torino sono morti per un'esplosione avvenuta in Afghanistan alle 9,15 locali (le 6,45 in Italia). Sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. Altri due militari, il caporal maggiore Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia (Palermo) e il caporale Cristina Buonacucina, di Foligno, hanno riportato ferite agli arti inferiori e non sarebbero in pericolo di vita.

Una nota della Difesa riferisce che immediatamente dopo l'attentato i nostri militari sono stati evacuati con gli elicotteri presso l'ospedale da campo di Herat. I quattro si trovavano a bordo di un veicolo blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 km a sud di Bala Murghab.

lunedì 10 maggio 2010

Adunata Bergamo 2010

C'era gente aggrappata anche alle finestre della Banca d'Italia, domenica 9 maggio, per assistere alla sfilata che ha chiuso l'83° adunata degli alpini a Bergamo. La città, per tutto il finesettimana,  è stata invasa da più di mezzo milione di persone, in un clima di allegria e convivialità, tra clacson di festa anziché di rabbia, gente in coda dietro a improbabili motocarri che sorrideva invece di imprecare, lentezza voluta e non imposta dalla congestione del traffico.

È stato uno scorrere senza fretta, questo raduno, con la sfilata finale in terribile ritardo sul programma: più di 12 ore di corteo, 100 mila partecipanti (record di presenze per le adunate alpine), di cui 10 mila bergamaschi. Ma, in fondo, è giusto così, perché si è marciato rispettando il passo dei «veci», quelli che hanno fatto la guerra o che sono stati in Friuli a ricostruire dopo il terremoto. Sono loro, con la loro storia, il vero patrimonio di questo corpo, sono stati loro i più applauditi, e le ovazioni della gente che è rimasta anche quando, intorno alle 17, è ricominciato a piovere. Lì, per ore, a vedere passare camicie a quadrettoni, bandiere e gonfaloni, bande con le stesse note. Soddisfatto il presidente nazionale dell'Associazione alpini Corrado Perona: «Abbiamo sbriciolato tutti i record, - ha detto - è stata una fuimana di entusiasmo. Anche con la pioggia e il buio, i bergamaschi hanno continuato a sfilare: è stato come se fosse stato mezzogiorno con il sole» .

Non c'erano effetti speciali (a parte il passaggio delle Frecce Tricolori, poco prima di mezzogiorno) come al cinema, eppure il pubblico era incantato lo stesso, e resta un meraviglioso mistero come gli alpini siano in grado di far rimanere incollati a questa lentezza tanti spettatori.

Tribune di viale Papa Giovanni già colme alle 7,30, piazza Sant'Anna, il punto di partenza, formicolava di divise e disposizioni. Il corteo è partito poco dopo le 9 da via Mai, con la fanfara della Julia, che precedeva la bandiera di guerra e i reduci tintinnanti di medaglie su mezzi quasi più datati di loro. E sono stati subito applausi, gente ammassata dietro le transenne, gente ai balconi imbandierati.

Erano cori semplici quelli che facevano da ali alla sfilata, felicità bambina urlata a pieni polmoni da donne e mariti, con quest'ultimi che poi si mettevano sull'attenti al passaggio della bandiera. Espressioni fiere sotto il cappello che viravano alla commozione una volta imboccato viale Papa Giovanni. Che era un muro di folla, con Città Alta bellissima e imbandierata come quinta, e gente anche sulle Mura che da lontano guardava il serpentone avanzare. E c'erano i militari stranieri, gli alpini francesi in bianco, e le sezioni Ana dall'estero, quella del Lussemburgo guidata da un anziano curvo sui suoi anni, le mani callose, le rughe che erano segni della storia, e quelli del Belgio che sfilavano con la lanterna dei minatori.

E che brividi vedere là in fondo avanzare lo striscione «Bèrghem de Sass», sacro anch'esso, quasi come una bandiera di guerra. Quando l'ultimo alpino ha svoltato l'angolo tornando al suo prezioso anonimato, le luci si sono spente e la città è ripiombata nel suo silenzio.

Emozionato il presidente dell'Ana di Bergamo Antonio Sarti, che si commuove: «Grazie a Caprioli, a lui Bergamo deve tanto»

Resterà negli occhi la meraviglia di una città trasformata dalla normalità di questa gente senza effetti speciali da offrire se non strambi motocarri. Perché se le Frecce Tricolori sono un'emozione, gli alpini sono un sentimento.